La transcreation consiste nel cogliere l’essenza del messaggio e nel ricrearla in un’altra lingua di modo che mantenga lo stesso intento e impatto emotivo, il tono giusto e lo stile adeguato.
È ben noto che le espressioni linguistiche, semantiche e culturali dell’inglese sono diverse da quelle dell’italiano e, dunque, per trasmettere l’idea essenziale del testo originale e provocare nel lettore la stessa reazione, può essere necessario sacrificare la letteralità. In questi casi, la traduzione deve diventare riscrittura creativa.
Nella transcreation, il processo traduttivo comporta una serie di passaggi che solo una persona con una profonda conoscenza delle due lingue coinvolte nonché dei retaggi, valori condivisi, usi e costumi delle rispettive culture di riferimento – frutto di esperienza diretta pluriennale – può compiere correttamente:
- Profonda comprensione di ogni aspetto del concetto espresso nella lingua originale, dal carico emotivo, alle suggestioni socioculturali, fino alle eventuali sottointenzioni. Il traduttore deve immedesimarsi e identificarsi con l’autore e fare in modo di sentire come proprio l’intero contenuto dello scritto.
- Assimilazione fino al subconscio del messaggio, libero da ogni struttura linguistica e ogni parola intese come mera rappresentazione formale delle idee e dei concetti espressi e ridotto nella forma essenziale di pure sensazioni primordiali e istintive.
- Rielaborazione del contenuto in tutta la sua complessità attraverso i centri cerebrali del linguaggio dedicati alla lingua inglese e sua riespressione secondo i canoni e con tutti i crismi della lingua di destinazione, in modo da suscitare le stesse emozioni e produrre gli stessi effetti dell’elaborato originale.
Naturalmente, a tutto ciò segue un controllo formale della qualità del testo prodotto in termini di integrità, ortografia, grammatica, sintassi, terminologia, fluidità e impaginazione.